Filippo Grandi, commissario Onu per i rifugiati, ha lanciato un appello sulla questione Afghanistan al vicino Pakistan sull’accoglienza in una conferenza stampa a Islamabad.
ISLAMABAD – Da quando in Afghanistan sono ritornati al potere i Talebani, in migliaia hanno abbandonato o tentano di lasciare il Paese finito nelle mani dei fondamentalisti.
Afghanistan, il ritiro degli occidentali
Nel giro di pochi giorni, infatti, le forze governative sono crollate difronte all’offensiva dei Talebani partita non appena le truppe Nato hanno lasciato il territorio dopo una presenza di 20 anni. E da quel momento, chi è riuscito ha varcato in qualche modo i confini per sfuggire alle ritorsioni.
L’appello dell’Onu al Pakistan
Il commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi ha tenuto una conferenza stampa a Islamabad, in Pakistan. Il diplomatico italiano ha esortato proprio il Paese vicino a non rimpatriare i profughi afgani senza documenti di viaggio validi, poiché potrebbero essere a rischio: “Ci sono alcuni casi specifici di rifugiati che hanno esigenze specifiche o problemi di protezione; faccio appello allo spirito umanitario del Paese affinché quei bisogni siano ascoltati e affrontati“.
Dal 15 agosto, quando i talebani hanno conquistato Kabul, sono arrivati in Pakistan oltre 9.000 rifugiati; tuttavia, il Paese ha ora chiuso il valico di frontiera per i rifugiati afghani senza documenti adeguati.
I rifugiati
Grandi, rivolto poi alla comunità internazionale, ha ammonito dal rischio di un collasso dell’Afghanistan, con la conseguente crisi dei rifugiati: “Se il Paese crolla, ancora una volta dopo 40 anni dovremmo fare i conti con un’altra crisi dei rifugiati; se la comunità internazionale ci sostiene, possiamo impedire che ciò accada“.